Trama
La vita di Dante Alighieri descritta da Giovanni Boccaccio, uno dei maggiori cultori e promotori dell’autore della “Divina Commedia”, nonché primo biografo di Dante.
Il film vede Boccaccio impegnato nella stesura del “Trattatello in Laude di Dante”: durante la scrittura, ripercorre la vita del padre della lingua italiana, soffermandosi sugli eventi che maggiormente hanno segnato la sua esistenza. È il 1321 quando Dante muore a Ravenna, lontano dalla sua patria, Firenze. Circa trent’anni dopo, di preciso nel 1350, a Boccaccio viene assegnato il compito di viaggiare fino a Ravenna per portare nelle mani di Suor Beatrice, figlia di Alighieri, 10 fiorini d’oro a nome dei capitani della compagnia di Orsanmichele. Partendo da Firenze, diretto a Ravenna, il poeta del Decameron ripercorre parte del cammino fatto da Dante negli ultimi anni del suo esilio.
Perché è un film MediCinema
È un vero e proprio atto d’amore verso il Sommo Poeta questo curioso film che alterna biografia e invenzioni narrative di grande spessore. Nella trama emergono i personaggi della Divina Commedia, da Paolo e Francesca al Conte Ugolino, sottoforma di storie raccolte da Dante lungo il suo peregrinare: un’intuizione vincente per un film che riesce a sorprendere dall’inizio alla fine e che ci ricorda l’importanza della memoria e la passione che bisogna avere verso l’arte. Una grande lezione, sempre più necessaria ai giorni nostri, firmata da un maestro del cinema italiano come Pupi Avati. Grande prova di Castellitto nei panni di Boccaccio.