La Festa del Cinema di Roma in ospedale
Per il sesto anno consecutivo la sala MediCinema al Policlinico Gemelli è divenuta una delle sedi dislocate della Festa del Cinema di Roma grazie a alla collaborazione con la Fondazione cinema per Roma.
Anche quest’anno MediCinema Italia e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS hanno incontrato la Festa del Cinema di Roma in sala cinema in ospedale.
I film
Nella sala MediCinema dell’ospedale romano – situata all’ottavo piano, ala A, abbiamo festeggiato la 17° edizione della Festa del Cinema di Roma (13-23 ottobre) con due anteprime nazionali, alla presenza dei cast, presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.
Due i film in cartellone: i pazienti ricoverati hanno assistito martedì 18 ottobre alla prima del nuovo film di Gianni Di Gregorio, “Astolfo”, mentre venerdì 21 ottobre 2022 è stata proiettata “La Stranezza”, una storia “pirandelliana” che vede nel cast oltre a Toni Servillo anche Ficarra e Picone.
Astolfo – 18 ottobre 2022
“Astolfo” di Gianni Di Gregorio è una commedia d’amore con Stefania Sandrelli e Mauro Lamantia.
La trama
“Astolfo”, dalla regia di Gianni Di Gregorio, è una nuova commedia in cui i sentimenti trovano il loro spazio nell’interpretazione di Stefania Sandrelli, Gianni Di Gregorio e Mauro Lamantia.
Delle varie forze che governano il mondo, la più forte è l’amore: Astolfo, un pensionato che dalla vita non si aspettava più niente, viene sfrattato dal suo appartamento e ripara nella vecchia casa di famiglia, un rudere in un paesino del centro Italia che era stato, un tempo, un palazzo nobiliare. Si adegua alla vita in provincia, si arrangia, si azzuffa con il sindaco, ritrova un vecchio amico, prende in casa un paio di scapestrati come lui. Poi incontra Stefania, una donna della sua età, e si innamora. Sarà l’inizio di una nuova vita, più bella e più vera.
La stranezza – 21 ottobre 2022
Il secondo appuntamento è stato invece con “La Stranezza”, “La Stranezza” di Roberto Andò, storia “pirandelliana” di Roberto Andò, con un cast sorprendente formato da Toni Servillo, Salvatore Ficarra e Valentino Picone. Ambientato nel 1920, il film si concentra sul ritorno in Sicilia di Luigi Pirandello (Toni Servillo) e sull’incontro con due teatranti amatoriali, Nofrio (Valentino Picone) e Bastiano (Salvatore Ficarra), che di mestiere fanno i becchini.
La trama
Il film inizia con il ritorno in Sicilia di Luigi Pirandello (Toni Servillo). È il 1920 Pirandello incontra due teatranti amatoriali, Nofrio (Valentino Picone) e Bastiano (Salvatore Ficarra), che di mestiere fanno i becchini.
Lo scrittore è ossessionato da un’idea strana e ancora indefinita: la creazione di una nuova commedia.
Al contempo però non riesce a rimanere indifferente al fascino singolare dei due. Ne spia le prove ed assiste alla prima della loro nuova farsa. Nel teatrino si è infatti radunato l’intero paese e, quando un evento imprevisto costringe Nofrio e Bastiano ad interrompere la rappresentazione, l’atmosfera vira repentinamente dal comico al tragico.
Lo spettacolo si trasforma in una resa dei conti totale in cui a confrontarsi sono la platea e gli attori. Pirandello, divertito ed insieme turbato, si sforza di cogliere ogni minima parola, ogni gesto di quella comunità dolente.
Roma, 1921. Al Teatro Valle si tiene la prima dei Sei personaggi in cerca di autore. In platea vi sono anche Nofrio e Bastiano. Quando la recita inizia i due assistono, sorpresi e rapiti, al susseguirsi di situazioni paradossali, inconsapevoli del fatto che li aspetta un finale ancor più imprevedibile.
I cast dei film
In entrambe le occasioni i pazienti ricoverati hanno potuto vedere i film e incontrarne gli attori, tra i quali Stefania Sandrelli, Toni Servillo, Ficarra e Picone.
Le anteprime rivolte ai degenti e ai loro accompagnatorisonos state un’occasione di partecipazione a un evento speciale come la Festa del Cinema di Roma. Pur essendo ricoverati in ospedale, i pazienti hanno potuto incontrare parte dei cast durante il loro passaggio nella sala Medicinema Gemelli per salutare il pubblico e presentare il film.
Durante la presentazione de “La stranezza”, Tony Servillo, tra i più noti e ammirati attori italiani nel mondo e protagonista del film premio Oscar “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, ha voluto donare a pazienti, medici e operatori sanitari, presenti in gran numero nella sala, un momento di condivisione straordinario:
Sono onorato di essere qui al Gemelli, nella sala cinematografica dell’ospedale. Non avevo mai vissuto un’esperienza simile, anche se ho presentato altri miei film in realtà particolari come le carceri. Considero queste occasioni tra le più speciali che un attore possa fare, lo dico al di fuori di ogni retorica. Queste esperienze ci fanno riflettere sulla nostra professione; ho risposto senza esitazione all’invito e l’ho fatto veramente con il cuore; anche per questo vi ringrazio.
Servillo, in un clima familiare, stimolato dalle domande del pubblico, ha anche raccontato quando ha deciso di fare l’attore:
Intorno ai 12 anni, con la mia famiglia ogni venerdì guardavo con interesse i programmi di prosa che la Rai trasmetteva. Avevo la sensazione che gli attori dallo schermo entrassero nella nostra casa. Ho così subito il fascino della vita rappresentata in teatro e poi nel cinema. La strada artistica alcuni la percorrono con la penna o con uno strumento musicale io l’ho percorsa calcando le scene.
Prima del “buio in sala”, standing ovation riservata al grande attore in un clima di grande emozione.
L’impegno di MediCinema Italia
Come già precedentemente ricordato su questo sito, l’edizione 2022 della Festa del Cinema di Roma rappresenta per MediCinema Italia e per la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS l’occasione per rinnovare la propria collaborazione ed evidenziare come l’utilizzo della visione filmica sia un importante strumento di cura nella medicina complementare.
I benefici della cineterapia
Poter andare al cinema anche in ospedale produce nel paziente un positivo beneficio che consiste nella riduzione di ansia e stress e che si traduce nel miglioramento dello stato psico-fisico generale.
La cineterapia agisce infatti sulle potenzialità del sé, favorisce l’apertura verso il mondo e aiuta ad esprimere non solo i vissuti emotivi, ma anche quelli relazionali. La visione collettiva in sala assume una valenza terapeutica complementare in grado di influenzare il vissuto della malattia e di fungere da supporto per le cure riabilitative tradizionali.