Trama
Roma, 1829. Bartolomeo, ricco e avido, desidera diventare nobile più di ogni cosa. Per farlo, cerca di accordarsi con il Principe Accoramboni, e, mentre prova a trovare il denaro utile allo scopo, viene catapultato in un viaggio che lo porta a esplorare il suo passato, il suo presente e il suo futuro. Un viaggio che lo porta a guardare la sua vita con altri occhi.
Perché è un film Medicinema
Questo divertente lungometraggio ha due grandi ispirazioni: la prima non può che essere “Il marchese del grillo”, capolavoro di Mario Monicelli del 1981 con Alberto Sordi, la seconda è certamente il “Canto di Natale” di Charles Dickens, con i famosi tre fantasmi che appaiono allo sgradevole ed egocentrico protagonista. La particolarità di trasporre la fiaba natalizia per eccellenza nella capitale nel 1829 è una trovata davvero sorprendente, capace di farci tornare tutti bambini per qualche ora e di farci sorridere di fronte a tante gag, ma anche di farci provare una forte malinconia che è ampiamente presente in alcune scene chiave. È una girandola di emozioni questo lungometraggio con cui Edoardo Falcone torna a lavorare con un Marco Giallini in formissima, perfettamente calato in un ruolo tutt’altro che semplice.