Trama
Walter Vismara (Alberto Paradossi) è un uomo di trent’anni con una vita ordinata, tranquilla e senza alcuna sorpresa. Walter è un ragioniere a tutto tondo, lo era nell’animo addirittura prima di iniziare a praticare la professione, e lavora come contabile presso una piccola fabbrica di Vigevano.
Quando la ditta per cui lavora chiude senza alcun preavviso, il ragioniere si ritrova a lavorare per un’altra azienda, che ha un approccio molto differente dalla precedente. Il suo nuovo posto di lavoro, infatti, si trova nella dinamica e avveniristica Milano e il suo capo è il Cavalier Tosetto (Giovanni Storti), un imprenditore moderno e arguto.
Perché è un film Medicinema
Film di grande intrattenimento, segna l’esordio dietro la macchina da presa dell’attore e comico Neri Marcorè. Il film si ispira in gran parte all’omonimo romanzo d’esordio (2002) di Roberto Perrone, scomparso agli inizi del 2023. E questo è un film che assomiglia nettamente al suo autore: garbato, leggero, poetico e delicato. Tra le opere prime più sorprendenti degli ultimi tempi, la pellicola unisce ragionamenti sul gioco di squadra e la solidarietà, il mondo del lavoro e la necessità di ognuno di noi di trovare un proprio posto nel mondo. La svolta è relativa al fatto che ogni settimana il capo dell’azienda costringe i suoi dipendenti a sfidarsi in una competizione calcistica, che vede i single gareggiare contro gli sposati. Purtroppo, Walter detesta il calcio e sin da subito si schiera in porta. Questa sua scelta porta l’insopportabile ingegnere a prenderlo di mira, soprannominandolo sarcasticamente Zamora in riferimento al celebre portiere spagnolo degli anni ’30. Il ragioniere è costretto a sopportare le umiliazioni di Gusperti sia in campo che in ufficio. Da questa struttura si sviluppa una pellicola profonda e leggera allo stesso tempo, capace di farci sorridere e di farci riflettere.