
Trama
Dopo il suo errare per il Mediterraneo Ulisse fa ritorno a Itaca. Non riconosce subito la terra natale, infestata dai pretendenti al trono e alla mano della regina. Penelope, intenta a tessere e disfare la tela per posticipare la fatidica decisione, resiste alle avances predatorie dei proci, finché non si presenta a corte un mendicante reduce dalla guerra di Troia.
Perché è un film Medicinema
All’origine di tutte le storie che amiamo ce n’è una soltanto, che nei secoli non smette di affascinare i lettori, sintetizzando in un unico grande poema epico fili di storie universali che parlano di scoperta di sé, di legami familiari spezzati, di ritorno alla terra natia. Uberto Pasolini tralascia le mirabolanti avventure che hanno condotto l’astuto Ulisse in magnifici viaggi alla scoperta del mondo fino ad allora conosciuto, per guardare a quest’uomo, diventato Nessuno, nel momento di massima fragilità. Il topos del ritorno a casa dell’eroe è decostruito dall’enfasi del mito e troviamo Ulisse prostrato, ferito, nudo di fronte alla sua hybris e alla sofferenza che ha seminato dietro di sé mentre saziava la propria sete di conoscenza. Questo film ci insegna l’importanza dell’empatia e dei legami, rendendo il viaggio dell’eroe una grande metafora di un percorso di formazione esistenziale e in cui ogni incontro diventa una nuova tappa di vita per capire meglio gli altri e noi stessi. La storia la conosciamo, ma rivederla sotto questa nuova prospettiva ci porta a ripensarla ancora una volta.