Trama
Giovanni (Nanni Moretti) sta girando un film ambientato nel 1956 e incentrato sulla storia del segretario di una sezione del PCI che deve capire come reagire all’invio dei carri armati sovietici a Budapest. La produttrice del film è sua moglie Paola (Margherita Buy), che però sta pensando di lasciarlo, anche se Giovanni ancora non lo sa.
Perché è un film Medicinema
Moretti fa un’autoanalisi su sé stesso, sul suo cinema e su tutti noi spettatori. Scegliendo di utilizzare il passato (gli eventi del 1956) per capire il presente e riflettere così sul futuro, Moretti mescola un autocitazionismo sfrenato – la coperta con cui si copre mentre sta per guardare Lola è la stessa della locandina di Sogni d’oro (1981) – con diversi spunti sarcastici sull’attualità, mettendo alla berlina un’industria cinematografica e televisiva che ha perso per lui la giusta direzione estetica e, di conseguenza, etica. Tra caroselli e girotondi, Il sol dell’avvenire ci trasporta a bordo di una girandola di emozioni contrassegnata da tempi comici perfetti e da passaggi commoventi ad alto tasso emotivo, sui cui svetta la splendida manifestazione finale che rappresenta una delle conclusioni più forti della filmografia di Moretti.