Trama
Riley si appresta ad andare al liceo, ma intanto dentro di lei si aggiungono nuove emozioni: Ansia, Noia, Invidia e Imbarazzo dovranno provare a convivere con Gioia, Tristezza, Disgusto, Paura e Rabbia. La situazione nel quartier generale, però, si fa sempre più complicata, mentre Riley si trova a un camp di hockey dove è intenzionata a (di)mostrare tutto il suo talento.
Perché è un film Medicinema
Nove anni dopo Inside Out, uno dei massimi capolavori del cinema d’animazione del Nuovo Millennio, i creativi della Pixar ci riportano nella mente di Riley nel momento in cui inizia la pubertà. Rappresentata da un grande pulsante rosso simile a un allarme, questa nuova fase dell’esistenza è resa in maniera fortemente simbolica in questo sequel che segna un momento di passaggio nella vita della giovane protagonista: il camp diventa un luogo di (tras)formazione, diviso tra le vecchie amiche di un passato che sembra ormai lontano e le nuove conoscenze di un futuro in cui è necessario cambiare per essere accettati socialmente. Seppur lontano dalle vette del capostipite, questo seguito dimostra ancora una volta un incredibile coraggio nel parlare in maniera semplice di cose (sempre più) complicate, giocando con l’inconscio e i flussi di coscienza attraverso trovate narrative e visive di straordinaria suggestione. Come nella miglior tradizione Pixar, si ride e si piange in questo notevole vortice emotivo capace di far riflettere grandi e piccini: tra le tematiche principali, c’è senza dubbio il tema del gruppo e del gioco di squadra e lo stare insieme.