Trama
Freddie (Park Ji-min), istintiva e testarda ragazza sudcoreana adottata da una famiglia francese, sceglie Seoul come destinazione alternativa dopo la cancellazione del suo volo per Tokyo. In questo paese di cui ignora lingua e costumi, si mette sulle tracce dei genitori biologici, iniziando un viaggio attraverso la sua cultura d’origine e affrontando le conseguenze dell’abbandono e del rifiuto.
Perché è un film Medicinema
La regia silenziosa e controllata di Davy Chou, con la sua estetica calda e accogliente, è il letto perfetto per dare risalto al fiume sotterraneo di rabbia e tristezza che navighiamo insieme a Freddie. Il regista è infatti magistrale nel raccontarci senza buonismi e sconti le conseguenze che l’abbandono ha non solo su Freddie, ma anche sui suoi genitori biologici, esseri umani segnati da una scelta che non dipende dall’essere buoni o cattivi, ma dalla necessità di sopravvivere. È un film sulla ricerca di identità, in cui tutti noi spettatori siamo coinvolti a seguire il percorso della protagonista, facendo con lei delle complicate scelte morali dettate dall’empatia.