Nessuno mai sosterrà che i malati guariranno vedendo un film ma di sicuro trascorrere due ore a guardare una pellicola sarà un modo per aiutarli a sopportare meglio le loro difficoltà di salute. E così al Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma ha aperto la prima sala cinematografica presente all’interno di un ospedale italiano. Inaugurazione con la proiezione, in anteprima, del nuovo film «Il Libro della Giungla»: una novità assoluta nel panorama degli ospedali italiani ma anche un modo per capire se e quanto la cinematerapia ha effetti positivi sui pazienti.

La nuova sala si trova tra l’ottavo e il nono piano, può ospitare fino a 130 persone tra pazienti, familiari, amici, volontari e personale di assistenza. Potranno andare a vedere i film in programmazione nella sala anche i pazienti non autosufficienti, a letto o in sedia a rotelle. Il progetto è stato possibile attraverso una raccolta fondi solidale promossa da MediCinema Italia Onlus. Costo totale dell’operazione circa 500 mila euro. ottenuti anche attraverso il sostegno di partner di peso come Walt Disney e Rai.

«In due anni abbiamo realizzato qualcosa che in Italia non era mai esistito e che poteva sembrare un progetto impossibile», spiega la presidente di MediCinema Italia Onlus, Fulvia Salvi, sottolineando che «è la prima sala cinematografica integrata in una struttura ospedaliera italiana ed è la prima di queste dimensioni realizzata in Europa».

«Il nostro obiettivo – sostiene Celestino Pio Lombardi, responsabile della Commissione medico-scientifica del progetto- è quello di ridurre lo stress dei pazienti, cercare di rimuovere in qualche modo le preoccupazioni di chi deve sottoporsi a un’operazione chirurgica o a un esame fastidioso, ma anche, per esempio, a donne che hanno una gravidanza difficile».

Rocco Bellantone, preside della Facoltà di Medicina, precisa gli obiettivi della nuova sala, dare sollievo ai malati ma non solo:«Il valore aggiunto di questo progetto all’interno di un Policlinico Universitario all’avanguardia qual è il Gemelli è di affiancare alla «terapia del sollievo», che somministreremo ai nostri degenti, grandi e piccoli, all’interno dell’innovativa sala cinematografica, l’attività di ricerca che attraverso protocolli clinici allo studio ci porterà a misurare, anche grazie al contributo di altri centri ospedalieri che insieme a MediCinema si stanno cimentando in questa stimolante e originale esperienza, l’efficacia della «cinematerapia» sui malati. Attraverso studi multicentrici abbiamo l’ambizioso obiettivo di offrire ai malati delle terapie integrate e complementari ai trattamenti all’avanguardia medici e chirurgici che i degenti del Gemelli ricevono quotidianamente dalle nostre equipe durante la degenza ospedaliera, perché siamo convinti che la cura è davvero efficace se rivolta alla persona nella sua globalità e individualità».

«Senza la Walt Disney – ricorda il direttore generale della Fondazione del Policlinico, Enrico Zampedri – non sarebbe stato possibile fare tutto questo ma sono state molto importanti anche le altre realtà coinvolte nel progetto, a partire dalla Rai. Grazie a un gioco di squadra perfetto e un impegno fortissimo siamo riusciti in pochi mesi a costruire questa sala ed è motivo di grande soddisfazione. Speriamo che possa in qualche modo alleviare le sofferenze e i pensieri dei pazienti. Già giovedì scorso abbiamo avuto un primo paziente che è venuto a vedere un film: un bambino da noi ricoverato per il quale era proprio la prima volta che vedeva un film al cinema. È stato un momento bellissimo, di forti emozioni».

Tratto da: La Stampa