Delicata, astuta e coinvolgente come non mai la Walt Disney per questo nuovo cartone tutto avventure, risate e qualche lacrima. Si parte dalla lezione di Bambi con la perdita del fratello maggiore del giovane protagonista Hiro Hamada. I due geni in erba vivono nella futuristica San Fransokyo e tra un’invenzione e l’altra salta fuori un buffo robot gonfiabile programmato per le cure mediche del prossimo: Baymax. Nome da ricordare perché sarà una nuova icona per il cinema d’animazione e il merchandising più fantasioso tra videogiochi, pupazzi più e meno morbidosi e chissà quante altre coloratissime diavolerie. Lo ha doppiato un Flavio Insinna esordiente al leggìo, umile e giocoso con la nuova esperienza.
Dopo l’incidente che lascerà Hiro solo con la zia Cass (voce diVirginia Raffaele, altro talent esordiente) e il nuovo robottone flemmatico, un misterioso nemico mascherato s’impossesserà dei microbot, la migliore invenzione del ragazzino. Ed è qui che Big Hero 6 in uscita il 18 dicembre si rivela un film Marvel. Sì, perché la storia originale è un comic di casa Stan Lee e lo stile del film è un perfetto connubio tra i due universi. I quattro amici nerd e inventori pasticcioni del povero Tadashi completano la squadra del titolo e il gioco è fatto.
Il congegno narrativo è pensato per conquistare sia il mercato asiatico che quello occidentale con una commistione culturale ed estetica originale e accattivante. L’high tech è di rigore e la nascita del supereroe in armatura è un must, ma applicata al panciuto Baymax diventa comica 3D per risate di famiglia. Si strizza l’occhio al collezionismo di action figure e al mix di due metropoli tra Oriente e Occidente, ci si allieta con ricette improbabili, ipercaloriche e crossculturali della zia cuoca, si plana in voli mozzafiato in un crescendo di lotte e avventure incerte fino all’ultimo secondo. L’elaborazione del lutto è disneyana, ma poi ci si scioglie ai passetti gommosi del protagonista che nella sua innocenza è il più spettacolare degli effetti.
Il contrasto tra una pancia che passa a stento tra i meandri di unmagazzino segreto e il lancio di pugni d’acciaio è l’emblema di due giganti dell’industria culturale per la prima volta insieme a braccetto. Stanno conquistando il pubblico e i cuori di mezzo mondo e senz’altro continueranno. Due consigli: non entrate tardi in sala o perderete il corto con il simpatico Winston, e non uscite subito ai titoli di coda, perché dopo arriverà un prestigioso ospite per la prima volta in versione cartoon. Questa bella storia di amicizia e riscatto ha trovato nella promozione italiana un utile aggancio con MediCinema, fondazione che si occupa di costruire sale cinematografiche attrezzate per degenti negli ospedali. Una proiezione in anteprima si è svolta mercoledì all’Università Cattolica di Roma per il Policlinico Gemelli, dove Giuseppe Tornatore ha girato il nuovo spot ufficiale.
Tratto da: Il Fatto Quotidiano