30 aprile 2022, ore 21
Teatro Gregorianum
via Settala, 27. Milano
C’era una volta il cinema
Viaggio dietro le quinte dei film di Sergio Leone
di e con Fabio Santini
Che cos’è: spettacolo – monologo teatrale con inserti dei film di Sergio Leone, le musiche di Morricone, gli aneddoti, le emozioni, le battute comiche.
Quante repliche: oltre 400, dal febbraio ‘97, in tutta Italia, nei teatri, cinema, cineforum, oratori, sale convegno, club Rotary e Lion’s, rassegne di cinema, Festival del teatro e del cinema (tra cui Asti Teatro, Premio Sergio Leone ad Avellino, Taormina Film Festival), aule magna universitarie, teatri tenda, carceri, convention.
Riconoscimenti internazionali: lo spettacolo ha rappresentato l’eccellenza della lingua italiana al Parlamento Europeo di Strasburgo. E’ stato al centro di una conferenza spettacolo tenuta ai Tribeca Studios di New York alla presenza dei più grandi attori americani. A Roma all’Auditorium della Rai di Via Nazionale, è stato inserito nella settimana mondiale dedicata a Sergio Leone.
A chi si rivolge: a un pubblico di ogni età che vuole divertirsi, rispecchiarsi nei grandi film di Leone, emozionarsi, ascoltare la musica immortale di Morricone, scoprire, conoscere, appassionarsi.
Quanto dura: 1 ora e 30 minuti
Quante persone vi lavorano: 3/4 persone. L’ideatore-autore-attore e un tecnico-regista audio e video, più un tecnico luci. Spesso si aggiunge un tecnico di sala sul luogo dello spettacolo.
Chi ne ha scritto: Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, La Stampa, Il Giorno, Libero, L’Unità, Il Manifesto, Il Messaggero, Il Tempo e decine di giornali locali
Chi ne ha parlato: Tg1, Tg2, Tg3, Tg5, Tg di Telelombardia, Telenova, Antenna3, Tg regionali, Telepiù e decine di tv locali, Rtl 102.5, Radio Dimensione Suono, Radio Deejay, decine di radio regionali e locali e di siti Internet.
Come è stato definito: da Ugo Volli su Repubblica: . Da Franco Ferrini, sceneggiatore di “C’era una volta in America”: .
Come e perché nasce “C’era una volta il Cinema”
di Fabio Santini
“C’era una volta il cinema” è un viaggio dietro le quinte dei film di Sergio Leone, vissuto tra il senso evocativo delle musiche di Ennio Morricone, il sentimento della nostalgia, gli aneddoti e le ricostruzioni delle opere del grande regista scomparso il 30 aprile 1989.
Incomincio a pensare a questo spettacolo nel lontano 1964. Ho 13 anni e vedo per la prima volta al cinema “Per un pugno di dollari”. Non amo i film western americani, li trovo noiosi. Ma gli amici mi convincono a vedere quel film che, appena uscito, tutti pensano sia un prodotto originale d’Oltreoceano. Ne rimango shoccato. Forse perché gli eroi di quel film sono in realtà antieroi, ironici persino nell’uso della Colt. Forse…no, no. E’ inutile che mi metta cercare un perché. Lo sto facendo da una vita e ancora non l’ho trovato.
Da allora non perdo mai un nuovo lavoro di Leone. Vado al cinema e cerco in ogni altro film eventuali citazioni di un’opera di Sergio.
Da grande, faccio il giornalista, l’inviato speciale. Viaggio a lungo negli Stati Uniti e in quegli anni cerco di incontrare gli attori americani che hanno lavorato con Sergio. Ne traggo un’esperienza straordinaria sia da un punto di vista umano sia professionale. Purtroppo non faccio in tempo a parlare con Henry Fonda. Muore qualche mese prima del nostro incontro già fissato.
Sergio lo conosco più tardi in Italia. Mi racconta i suoi film, mi fa ridere e emozionare. Ha straordinarie doti di comunicatore. Mi parla dei suoi rapporti con gli attori, dei conflitti con i produttori, mi rivela episodi che non ho letto da nessuna parte. Il discorso cade inevitabilmente sulle musiche di Ennio Morricone. Le ascolto ancora oggi come ascolto Lennon-McCartney, Beethoven, Rossini, Mozart. Le trovo sempre di straordinaria attualità e originalità. Occupandomi di musica e spettacolo per un grande settimanale, mi rendo conto che Morricone è nel cuore delle maggiori rockstar internazionali: Phil Collins, Mark Knopfler e tanti altri. Così condivido con loro le stesse emozioni che provo a mia volta.
Sergio se ne va la mattina del 30 aprile ’89. Da allora continuo a parlare di lui e dei suoi film agli studenti, nei club, nelle associazioni dove vengo invitato a tenere incontri culturali.
Così nasce l’idea di “C’era una volta il cinema”. Lo spettacolo è un insieme di ricordi, riflessioni, battute e dichiarazioni dei protagonisti dei film di Leone. Intervallate dalle musiche e dalle immagini dei suoi film.
Si parte con la scena delle quadrighe di “Ben Hur” di William Wyler, girata da Sergio e Andrew Marton. Il racconto della prima scena di “C’era una volta Leningrado”, il film che Sergio non fa in tempo a girare.
E poi indietro nel tempo da “Per un pugno di dollari” a “C’era una volta in America”, attraverso episodi, volti, segreti e rivelazioni su ciò che il pubblico non ha mai visto o saputo.
Il finale è un omaggio alla nostalgia di cui il regista romano è uno dei maggiori narratori su grande schermo. Un sentimento cui Sergio sa dare profondità e spessore, come nessun altro.
Forse anche per questo torno sempre volentieri a rivedere un film di Sergio, i flashback al rallentatore, i tempi lunghi, il ritmo incalzante, le emozioni, le musiche. Il ritmo e il senso della vita.