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Policlinico Gemelli e MediCinema Italia insieme per la cineterapia per liberare l’anima dai fantasmi del tumore e restituire forza e qualità alla vita. Presentato in anteprima presso la sala MediCinema al Gemelli il docu-film “Il tempo dell’attesa”, per la regia di Rolando Ravello, prodotto da MediCinema Italia in collaborazione con Medusa Film e realizzato con il sostegno di Roche Italia. Nato da una iniziativa congiunta della UOS di Psicologia Clinica di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e di MediCinema Italia, il film racconta i risultati di un innovativo progetto di cineterapia, che ha coinvolto 34 donne in terapia oncologica e i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cancers.

Un evento dedicato ai pazienti affetti da tumore

Roma, 10 novembre 2022 – Il cinema, accompagnato dalla psicoterapia, può rappresentare un ‘enzima’, un catalizzatore per l’elaborazione del vissuto di una paziente alle prese con il tumore, che divide l’esistenza in un ‘prima’ e un ‘dopo’, rischiando di bloccare il flusso della quotidianità e il senso stesso della vita. Da queste premesse nasce il progetto di cineterapia, realizzato dalla collaborazione tra UOS di Psicologia Clinica del Gemelli e MediCinema Italia. Gli stati d’animo emersi dopo la visione di una serie di film e rielaborati subito dopo in sedute di psicoterapia di gruppo hanno aiutato un gruppo di 34 donne a riallacciare la linea interrotta della propria esistenza, a scoprire dentro di sé una forza interiore, importante supporto delle cure oncologiche. I risultati di questo progetto di cineterapia sono stati pubblicati su Cancers.
Nel docu-film “Il tempo dell’attesa” una decina di pazienti, coinvolte in questo percorso sperimentale di cineterapia a complemento delle cure oncologiche, hanno raccontato in prima persona la loro esperienza, attraverso il linguaggio immediato della ‘GoPro’ (videocamera portatile). Una narrativa di grande impatto, che restituisce allo spettatore la sensazione di un tempo sospeso, ma non precluso alla vita.

L’anteprima

Così, da un’idea del regista Rolando Ravello, premio David di Donatello per la sceneggiatura di “Perfetti sconosciuti” (2016), è nato il docu-film “Il tempo dell’attesa”, prodotto da MediCinema Italia con Medusa Film e il sostegno di Roche Italia, presentato oggi in anteprima nella sala MediCinema presso il Gemelli, alla presenza dell’autore e delle protagoniste, donne di diverse età, in cura presso il Policlinico Gemelli.
Il film rappresenta la tappa finale di un progetto di ricerca ideato e condotto dalla dottoressa Daniela Chieffo, responsabile della UOS di Psicologia Clinica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli e dal professor Giovanni Scambia, che si è avvalso di un protocollo di cineterapia messo a punto e promosso da Medicinema Italia.

I benefici per i pazienti

I risultati del progetto sperimentale dimostrano che la presa in carico delle persone con un tumore può trarre beneficio non solo dai trattamenti oncologici tradizionali, ma anche dalle cure ‘complementari’, in questo caso la cineterapia, che seguono il viaggio della malattia, rimanendo sullo sfondo. In questo contesto, le cure psicologiche sono finalizzate all’elaborazione di momenti difficili o traumatici, come quello della diagnosi, e aiutano ad affrontare temi ‘sensibili’ come quello della fertilità, della genitorialità e a volte del fine vita.

Perché è utile la cineterapia

Il progetto legato al docu-film “Il tempo dell’attesa” costituisce una ulteriore riprova dell’utilità della cineterapia. Assistere alla proiezione di un film, all’interno dell’ospedale, durante le cure ‘tradizionali’, può infatti favorire una nuova forma del rapporto mente-corpo che, di fronte alla malattia, talvolta viene perduta.

Questo progetto di cineterapia si è avvalso della visione di 12 film selezionati per aree tematiche emozionali, che affrontano temi destinati all’elaborazione dei vissuti.  Le 34 pazienti coinvolte, dopo aver assistito alla proiezione, sono state sottoposte a incontri di psicoterapia di gruppo per elaborare il loro vissuto.

I risultati prodotti

La visione di questi film ha favorito spesso una loro identificazione catartica con le protagoniste, le aiutava a ristabilire un’immagine affettiva con sé stesse e a non alienarsi, grazie anche alla forza del gruppo, all’interno del quale hanno condiviso i loro vissuti. Durante questo percorso durato un anno, è stato monitorato più volte il cambiamento delle dinamiche intra-psichiche e delle variabili di benessere.

In particolare sono stati valutati l’alessitimia, la self-efficacy (la capacità di creare e ritrovare la componente dell’auto-efficacia), i tratti di personalità, e la relazione diadica, con la figura del partner. Al termine del percorso di cineterapia si sono osservati una riduzione degli stati d’ansia e dei tratti depressivi e un maggior senso di empatia; è stato inoltre rilevato un miglioramento del senso di auto-efficacia, che ha contribuito a rafforzare l’alleanza terapeutica, sia rispetto all’aderenza alle cure, che nell’affrontare indagini strumentali.

Questo progetto rappresenta il primo modello strutturato di intervento psicologico in ambito oncologico-ginecologico con l’utilizzo della cineterapia. E i suoi risultati, frutto di un grande lavoro di squadra, dimostrano che la cineterapia rappresenta un efficace strumento, a complemento e integrazione della medicina tradizionale e della psicologia, in un’ottica di umanizzazione delle cure.

Il video dell’evento realizzato da Comingsoon.it